Rischio di fornitura, come definirlo rapidamente per interventi tempestivi
28 Aprile 2023 in Switch Valutazione del Rischio di Fornitura
Gli avvenimenti degli ultimi anni hanno dimostrato quanto interconnesse – e in molti casi fragili – siano le catene di fornitura e, soprattutto, come l’interruzione di un solo anello della supply chain possa incidere sulle attività di un’azienda. Molte aziende hanno risposto a queste perturbazioni con un progetto di reshoring che, tuttavia, non è sempre sufficiente per mitigare il rischio di fornitura. Si tratta, inoltre, di piani difficili da implementare, soprattutto da parte delle realtà meno strutturate, e che presentano diversi limiti strutturali, soprattutto quando in campo ci sono logiche di servizio applicate ai prodotti.
Ecco perché molte aziende decidono di ricorrere a una strategia basata sul rilevamento e monitoraggio del rischio di fornitura, in cui si rivela fondamentale contare su dati affidabili e soluzioni in grado di valutare i rischi in tempo reale e a 360 gradi.
Grazie a una soluzione proprietaria altamente innovativa, Advisory360 supporta le imprese nel calcolo e nel monitoraggio del rischio di fornitura, specialmente per quanto riguarda tutte quelle azioni necessarie a reagire ai cambiamenti nella solidità e nell’affidabilità di un fornitore.
Calcolare il rischio di fornitura per una maggiore resilienza della supply chain
Un recente rapporto di Capgemini ha evidenziato che, nell’ultimo triennio, tre quarti delle organizzazioni hanno dovuto affrontare interruzioni delle proprie supply chain: la continua delocalizzazione della catena di fornitura globale ha un forte impatto sul business per il 92% delle aziende intervistate, ma solo il 15% è davvero pronto ad affrontarla.
Inoltre, se le realtà più strutturate riescono a implementare con successo strategie di questo tipo, per le imprese più piccole può essere molto difficile mettere a terra le risorse necessarie alla riorganizzazione della supply chain. Di fatto, si tratta di strategie non sempre attuabili, sia per i tempi e i costi associati, sia perché non sempre le materie prime necessarie alla produzione sono disponibili nel Paese dove opera l’azienda o nei Paesi limitrofi.
Per questo, è diventata strategica la valutazione del rischio di fornitura, specialmente nell’ottica di una maggior competitività e resilienza della azienda e della sua supply chain.
Cos’è Switch, la soluzione per il calcolo del rischio di fornitura
Per calcolare il rischio di fornitura, si procede con il prodotto tra la magnitudo del danno e la probabilità di accadimento. Per definirlo correttamente, occorre realizzare un’analisi completa – basata su dati affidabili – di tutti i fattori di rischio che potrebbero minare la solidità del fornitore.
Le soluzioni presenti sul mercato dedicate al calcolo del rischio di fornitura permettono di stimare la probabilità che un determinato fornitore possa interrompere il servizio presso un’azienda. Queste soluzioni, tuttavia, non tengono conto dell’impatto che l’interruzione potrebbe avere, un’informazione chiave per capire quali sono le situazioni che necessitano di interventi puntuali.
Advisory360 ha sviluppato Switch, una soluzione innovativa basata su un algoritmo proprietario applicato a dati certificati. Switch permette di individuare i rischi lungo la supply chain di un’azienda e di implementare strategie e azioni volte alla mitigazione degli stessi, stimando sia la probabilità di interruzione del servizio da parte del fornitore che il danno che tale interruzione provocherebbe all’azienda.
Come funziona Switch, l’unica soluzione che stima il costo delle interruzioni della supply chain
Switch offre alle aziende un’istantanea della propria rete di fornitura attraverso una mappa di calore, realizzata partendo da un modello di costing e uno di rating.
1. Il modello di costing
Il modello di costing, nello specifico, permette di valutare il potenziale danno economico associato all’interruzione del servizio da parte di un fornitore, attraverso la somma di tre componenti:
- la perdita del vantaggio competitivo che aveva spinto l’azienda a scegliere quel fornitore (come la qualità del servizio o il costo);
- gli investimenti per tornare a pieno regime, ovvero i costi associati (in termini economici che di tempistiche) alla ricerca di un nuovo fornitore;
- i costi opportunità, ossia le altre conseguenze che possono derivare dall’interruzione della fornitura, come il ritardo della consegna degli ordini ai clienti e la perdita economica che ne può risultare.
2. Il modello di rating
Oltre al modello di costing, i dati dei fornitori vengono analizzati anche dal modello di rating, che consente di stimare la probabilità che un fornitore interrompa il servizio a partire da dati certificati. Il modello tiene conto di tutti i fattori che potrebbero portare a un tale evento – a partire dal rischio di default finanziario, responsabile del 44% delle interruzioni di fornitura che la soluzione ha mappato in questi anni.
Grazie a un database che ogni anno analizza circa 700.000 bilanci finanziari, Switch è in grado di stimare il rischio di default finanziario con un’efficacia dell’80-85%. Tuttavia, per poter valutare la solidità di un fornitore occorre tenere conto anche del contesto in cui opera. Per questo, il modello di rating valuta anche il rischio geopolitico, calcolato sulla base di tre parametri:
- il rischio legato a implicazioni politiche;
- il rischio strutturale connesso all’ambiente imprenditoriale, che misura quanto è facile fare impresa in un determinato Paese;
- il rating macroeconomico, che tiene conto di fattori come la solidità del Paese, della finanza pubblica e la politica monetaria in atto.
Infine, il modello analizza anche i rischi connessi a eventi naturali, valutando sia l’esposizione al rischio di un determinato Paese che la sua vulnerabilità.
Oltre la valutazione del rischio di fornitura: rilevare le situazioni critiche per intervenire prontamente
L’insieme di queste tre analisi permette di stimare la probabilità di interruzione della fornitura. Questa probabilità permette, insieme all’analisi restituita dal modello di costing, di individuare gli attori della supply chain più esposti al rischio di fornitura.
Quest’ampia visibilità può fornire delle indicazioni preziose sulle azioni da portare a termine per aumentare la resilienza della catena di fornitura. Tuttavia, soprattutto nel caso di fornitori strategici all’operatività di un’impresa, può essere ideale un monitoraggio più attivo e costante. In particolar modo, in un contesto così mutevole come quello attuale, il tempo di risposta a un evento critico è determinante per evitare che l’interruzione della fornitura risulti nell’interruzione delle attività di un’azienda.
L’analisi del rischio di fornitura effettuata da Switch permette di classificare i fornitori secondo classi di rischio omogenee e quindi di agire con azioni di monitoraggio continuo, offerte sempre da Advisory360. Questo servizio permette di individuare prontamente i segnali di allarme e di ricevere notifiche istantanee quando si verifica un evento che può alterare la solidità del fornitore.
Una strategia che combina una soluzione che abilita una piena visibilità sui rischi di fornitura richiede servizi personalizzati. Gli alert, infatti, possono essere ricevuti sia come notifica sul proprio smartphone che attraverso e-mail o newsletter settimanali. Grazie a questa possibilità e all’analisi fornita da Switch, le aziende possono incrementare la resilienza della propria supply chain, anche in ottica di servitizzazione.