Grandi Dimissioni Italia: corri al riparo con gli strumenti giusti
14 Febbraio 2023 in People Experience
Il fenomeno delle Grandi Dimissioni in Italia – noto anche con il termine inglese Great Resignation – sembra destinato a non arrestarsi. Secondo il Global Workforce of the Future 2022 Report di Adecco Group , un lavoratore su quattro a livello globale (27%) intende lasciare la posizione attuale entro i prossimi 12 mesi e, sebbene in Italia la percentuale risulti più bassa rispetto alla media mondiale del 21%, il dato si rivela preoccupante anche all’interno dei nostri confini nazionali.
La conferma arriva anche dall’ultimo Osservatorio Inps sul Precariato, che rileva come le dimissioni da rapporti di lavoro a tempo indeterminato abbiano registrato un incremento del 17% tra gennaio e settembre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, portando così il livello complessivo di dimissioni a oltre 935.000 casi nei primi nove mesi del 2022.
Soprassedere sull’argomento non è più possibile. È prioritario comprendere come fermare questa fuga di risorse, individuandone le cause e predisponendo le misure necessarie a trattenerle in azienda.
Grandi Dimissioni Italia, quali sono le cause
Le indagini condotte da Adecco Group hanno rilevato che le principali cause di abbandono del posto di lavoro vanno individuate in quattro aspetti:
- la volontà di percepire un salario migliore (45%);
- la ricerca di un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata (35%);
- il desiderio di uno sviluppo professionale che guardi all’acquisizione di nuove competenze per accrescere il proprio livello di employability (34%);
- l’esigenza di una maggior flessibilità (30%).
I dati confermano la necessità di una trasformazione radicale dei paradigmi lavorativi, i quali non possono più rispondere a logiche e approcci tradizionali che non considerano i reali interessi ed esigenze dei collaboratori. Validi alleati, in questa prospettiva, sono i sistemi di People Analytics che sfruttano l’enorme mole di dati per ottenere degli insight sulla popolazione aziendale.
Grandi Dimissioni Italia, perché la People Analytics è lo strumento chiave
Per comprendere quali possano essere i motivi che spingono i dipendenti a lasciare l’azienda, è fondamentale identificare il livello di Employee Engagement all’interno della propria organizzazione. A questo scopo, i software e gli approcci di People Analytics rappresentano uno strumento indispensabile per acquisire informazioni precise e aggiornate e prendere decisioni basate sui dati – in questo modo, ad esempio, l’impresa può comprendere se la forza lavoro è demotivata e, in caso affermativo, identificare cosa sta accadendo in quale gruppo, livello o area aziendale e quali le leve principali su cui conviene agire.
Con il supporto della People Analytics, le Direzione HR possono disporre di metriche essenziali per individuare i segnali di disconnessione tra azienda e dipendenti. Tra queste si annoverano:
- il tasso di turnover volontario, atto a definire il numero di dimissioni in un dato arco di tempo in relazione al numero complessivo dei dipendenti;
- il tasso di assenteismo, che considera i giorni lavorativi persi non pianificati in un periodo specifico e potrebbe configurarsi come un campanello di allarme di burnout;
- il tasso di efficacia della formazione, relativo al miglioramento delle competenze dei lavoratori.
Grandi Dimissioni Italia, qual è il ruolo della formazione
Grazie alle analisi basate sulla People Analytics, diventa molto più semplice definire le azioni più efficaci per trattenere le persone in azienda. In questa prospettiva, tra le leve utilizzabili dalle aziende per arginare il fenomeno delle Grandi Dimissioni, la formazione conferma il suo ruolo di rilievo perché capace di rispondere all’esigenza di sviluppo professionale e acquisizione di nuove competenze lamentata da gran parte della popolazione aziendale.
Non a caso, secondo lo studio The Skills Advantage Report di LinkedIn, i dipendenti ai quali è offerta l’opportunità di apprendimento hanno una probabilità 3,5 volte maggiore di affermare che la loro azienda può supportarli a raggiungere i propri obiettivi di carriera.
Secondo il report, inoltre, è ideale far leva su 3 azioni strategiche per implementare una cultura dell’apprendimento in azienda e arginare il fenomeno delle dimissioni.
1. Investi in competenze digitali
Come riportato all’ultima edizione del World Economic Forum, 97 milioni di nuovi ruoli verranno creati entro il 2025 grazie alla crescente collaborazione tra esseri umani, macchine e algoritmi. In quest’ottica, è essenziale consolidare le competenze digitali per la resilienza e lo sviluppo delle aziende e del loro capitale umano. La diffusione crescente delle tecnologie avanzate sta cambiando il modo in cui le organizzazioni si muovono sul mercato e le digital skills sono un alleato chiave per aumentare la competitività del business e delle sue risorse.
2. Ripensa la valutazione delle competenze e misurane l’impatto
La definizione e la valutazione delle competenze sono passaggi fondamentali per comprendere, in modo analitico e puntuale, l’impatto dell’apprendimento sui risultati aziendali. In quest’ottica, è essenziale fare ricorso a sistemi pensati per questo scopo, quali il conseguimento di certificazioni, l’impiego di strumenti di continuous feedback e survey mirate per tutta la popolazione aziendale. Un approccio basato sulle competenze contribuisce a capire meglio come abbinare le persone alle opportunità, valorizzandole nel modo più efficace possibile.
3. Crea esperienze di apprendimento accessibili e inclusive
Oggi, l’esperienza di apprendimento deve essere personalizzata e interattiva per mantenere vivo l’interesse dei dipendenti e, per guidare realmente il coinvolgimento, anche accessibile e inclusiva. Ad esempio il microlearning, in formato video o audio, risulta una modalità di formazione ingaggiante e accessibile a tutti, in qualsiasi luogo e momento, attraverso un device mobile e una connessione Internet.
Per questo, l’e-learning si rivela di grande supporto per favorire l’apprendimento in autonomia, con contenuti mirati ad accelerare l’acquisizione di quelle hard, soft e digital skills sempre più richieste dal mercato. Con la giusta piattaforma, è molto più semplice coinvolgere le persone con formati diversi – ad esempio quiz a risposta multipla – tenere traccia delle attività e verificare il percorso compiuto sino a quel momento con apposite funzionalità di monitoraggio.